quando la progettazione ferroviaria si confronta con la realtà del territorio




Due giorni sul campo, tra tracciati ferroviari, planimetrie e reti infrastrutturali nascoste. È questa l’esperienza vissuta dal team tecnico di Bonifica SpA, impegnato in un sopralluogo lungo i lotti 3 e 4 del progetto PFTE per il raddoppio ferroviario Decimomannu–Villamassargia, in Sardegna.
Un’occasione concreta per far dialogare progettazione digitale e territorio reale. A raccontarlo sono due protagonisti della trasferta: Ugo Maria Esposito, esperto BIM, e un assistente specializzato in sottoservizi e interferenze.
“Il sopralluogo ci è servito per verificare i servizi interferenti e adattare le aree di cantiere alle condizioni effettive del suolo”
spiega Ugo Esposito
“È noto che si rileva solo ciò che si conosce. Ogni rilievo inizia molto prima, con una pre-analisi minuziosa e condivisa”
Aggiunge il collega specializzato nei sottoservizi.
Dalla mappa al terreno, e ritorno
Il lavoro sul campo è stato preparato con grande attenzione: tavole tecniche, cartografie dettagliate e dati forniti dagli enti gestori locali. Una volta sul posto, le mappe digitali sono state confrontate con ciò che effettivamente esisteva sul terreno: tombini, attraversamenti ferroviari, linee dismesse e nuovi impianti.
“Ogni incongruenza è stata aggiornata in tempo reale grazie all’uso di tablet e smartphone. I dati vengono poi tradotti in modelli BIM tramite uno script automatico sviluppato su Grasshopper”
racconta Esposito.
I sottoservizi: il lato invisibile che sostiene tutto
Dal punto di vista dei sottoservizi, l’area analizzata è di estrema complessità. Attraversata da un articolato sistema di reti legate al piano irriguo del lago Cixerri, è anche sede di importanti attività agricole e industriali.
“Reti di scolmo, condotte, canali, traverse, dighe, impianti irrigui, linee elettriche, fibra ottica: ogni infrastruttura ha il suo ente gestore. L’attenzione a non interferire è assoluta. Ogni errore progettuale significherebbe un danno concreto a un sistema economico operativo e strutturato”
spiega l’assistente specializzato.
In questi casi, la documentazione tecnica è sensibile: spesso i dati sono riservati e il loro utilizzo richiede autorizzazioni formali. Una pianificazione rigorosa non è solo una buona prassi, è una condizione imprescindibile.
BIM e territorio: un modello che guarda al futuro
I dati raccolti durante il sopralluogo vengono esportati in formato vettoriale e integrati nel modello BIM. L’obiettivo è duplice: supportare le fasi progettuali e consentire una gestione evoluta e predittiva del territorio nel tempo.
“Il BIM applicato ai sottoservizi è uno strumento strategico per la manutenzione, il controllo e la programmazione delle reti. Bonifica ha già fatto molta strada in questa direzione”
sottolinea l’assistente.
“Ed è fondamentale aggiornare questi dati fin da subito, così da garantire efficienza, sostenibilità e sicurezza“
Aggiunge Esposito.
Guardare, camminare, progettare
Il sopralluogo è stato anche un’occasione per leggere il territorio, incontrare chi lo conosce da vicino, e coglierne l’evoluzione infrastrutturale.
“Ogni infrastruttura racconta una storia. Leggere il paesaggio, capirne l’evoluzione, è fondamentale per chi progetta. Camminare sul tracciato, fianco a fianco con i tecnici locali, fa davvero la differenza”
Racconta Esposito. E aggiunge con il sorriso:
“Cagliari è splendida, il cibo ottimo, e tra un rilievo e un trekking improvvisato sulle sterrate… abbiamo anche smaltito!”
Un consiglio a chi inizia
“Il lavoro sulle interferenze è strategico. Senza una mappatura precisa, nessun cantiere può rispettare tempi e costi. Serve metodo, pazienza e capacità di sintesi”
Afferma l’assistente.
“E per chi lavora nel BIM uscire dall’ufficio e vedere il progetto nel suo contesto reale è un’occasione da non perdere. È lì che il digitale incontra davvero l’ingegneria.”Conclude l’architetto Esposito.