La Repubblica – Bonifica, la rivoluzione del Bim

Nel 2021 pronti a proporre la tecnologia per la realizzazione della tratta AC/AV Verona-Padova

Prosegue la corsa all’innovazione infrastrutturale di Bonifica. La società, sul mercato dal 1961 come parte del gruppo IRI, ha attraversato un’evoluzione che l’ha vista privatizzarsi nel 2002 e puntare in modo verticale su metodologie innovative di progettazione. A 2023 inoltrato, è pioniera assoluta a livello italiano nell’applicazione della tecnologia Bim 4-5d (variabile costi e tempi) alle infrastrutture lineari.

LA CORSA ALL’INNOVAZIONE

“Nel passaggio al privato – esordisce l’amministratore delegato Romina Boldrini – abbiamo affrontato le difficoltà che può sperimentare ogni società abituata al mondo del pubblico nell’approdo sul mercato libero”. Un incipit indispensabile quello di Boldrini – Bonifica si stava decisamente forgiando a quello che avrebbe avuto il coraggio di mettere in piedi anni più tardi. “Nel 2015 si iniziava a parlare di Bim, anche se la metodologia non era poi così conosciuta nè rappresentava all’epoca un obbligo di legge da rispettare nella progettazione di opere di un certo tipo come lo è invece oggi. Noi abbiamo deciso di investirci a scatola chiusa, complice la visionarietà dell’ingegner Franco Bocchetto maturata in qualità di direttore tecnico su nuove metodologie di progettazione e lo sguardo al futuro dei molti ragazzi giovani che costituivano, e costituiscono tutt’ora, il nostro team, la nostra forza. Fra questi l’Ing. Federico Momoni e l’Ing. Federico Malleni, rispettivamente Responsabile della produzione e BIM Manager della Società, che hanno avuto l’intuizione che come Bonifica potevamo scommettere e portare avanti quella che sarebbe diventata, più tardi, la nostra innovazione. Su questa scia, abbiamo provato ad applicare sui progetti stradali e ferroviari che avevamo tra le mani, da sviluppare secondo un metodo di elaborazione tradizionale, la metodologia Bim.

Anche da un punto di vista comunicativo permette a comunità e cittadini di comprendere il progetto

Bim e Pnrr. Un asse vincente, oggi, in direzione di investimenti solidi a beneficio di opere infrastrutturali lineari complesse. Ce lo spiega Romina Boldrini, Ad di Bonifica. “Il progetto, sviluppato con la metodologia Bim, e in particolare, secondo la fase di sviluppo attuale, con Bim 4-5d, permette di rappresentare l’opera in un ambiente virtuale, ma non si tratta di una semplice prospettiva tridimensionale. Facciamo un esempio: in occasione di una Conferenza dei servizi, ciascun ente interessato al progetto esprimerà le proprie richieste e le proprie osservazioni. Un progetto sviluppato in Bim, come avviene nel caso dell’alta velocità Verona-Padova, permetterebbe di rappresentare le varie richieste in tempo reale permettendo la valutazione concreta di eventuali problematiche in seno a tale richiesta, il tutto grazie all’utilizzo della metodologia Bim e dei modelli alla base. Col risultato, non indifferente, di una gestione efficiente della Conferenza dei servizi, a diretto impatto sulla realizzazione dell’opera. Sotto il profilo strettamente economico, quindi a livello di finanziamento dell’opera, si tratta di arrivare di fronte a Unione europea o istituti bancari con un progetto sviluppato dall’inizio alla fine, dando a questi ultimi certezze in termini di tempi di realizzazione e costi, col plus di un monitoraggio in tempo reale di ogni variazione temporale ed economica che eventi indesiderati di varia natura potrebbero comportare in fase realizzativa”. “E senza dimenticare – fa eco Federico Malleni, BIM Manager dell’azienda – che anche da un punto di vista comunicativo questa metodologia permette più facilmente a comunità e cittadini di comprendere il progetto”.

PNRR, VERSO UNA GESTIONE EFFICIENTE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI E INVESTIMENTI VINCENTI

TEMPI E COSTI DI
REALIZZAZIONE:
+ CERTEZZA E PROSPETTIVA

Anche da un punto di vista comunicativo permette a comunità e cittadini di comprendere il progetto

Bim e Pnrr. Un asse vincente, oggi, in direzione di investimenti solidi a beneficio di opere infrastrutturali lineari complesse. Ce lo spiega Romina Boldrini, Ad di Bonifica. “Il progetto, sviluppato con la metodologia Bim, e in particolare, secondo la fase di sviluppo attuale, con Bim 4-5d, permette di rappresentare l’opera in un ambiente virtuale, ma non si tratta di una semplice prospettiva tridimensionale. Facciamo un esempio: in occasione di una Conferenza dei servizi, ciascun ente interessato al progetto esprimerà le proprie richieste e le proprie osservazioni. Un progetto sviluppato in Bim, come avviene nel caso dell’alta velocità Verona-Padova, permetterebbe di rappresentare le varie richieste in tempo reale permettendo la valutazione concreta di eventuali problematiche in seno a tale richiesta, il tutto grazie all’utilizzo della metodologia Bim e dei modelli alla base. Col risultato, non indifferente, di una gestione efficiente della Conferenza dei servizi, a diretto impatto sulla realizzazione dell’opera. Sotto il profilo strettamente economico, quindi a livello di finanziamento dell’opera, si tratta di arrivare di fronte a Unione europea o istituti bancari con un progetto sviluppato dall’inizio alla fine, dando a questi ultimi certezze in termini di tempi di realizzazione e costi, col plus di un monitoraggio in tempo reale di ogni variazione temporale ed economica che eventi indesiderati di varia natura potrebbero comportare in fase realizzativa”. “E senza dimenticare – fa eco Federico Malleni, BIM Manager dell’azienda – che anche da un punto di vista comunicativo questa metodologia permette più facilmente a comunità e cittadini di comprendere il progetto”.